25 novembre 2021

Quanto inchiostro viene scritto sulla violenza ogni 25 novembre? Quante parole vengono dette? Quante promesse vengono fatte? Il 25 novembre si parla di violenza in ogni aspetto per informare, allertare, prevenire questo fenomeno così subdolo e radicato. Eredità del patriarcato difficile da estirpare.

Meno spazio si dà a chi è sopravvissuta al tentato femminicidio. Eh sì perché a volte la brutalità e l’efferatezza non riescono a spezzare le vite delle guerriere, che resistono contro ogni aspettativa.

Vogliamo pensare a queste donne incredibili in questo 25 novembre. Donne che ce la fanno, sopravvivono con dolore e mille difficoltà. Donne, la cui storia viene ampliamente approfondita da giornali e media. Donne prese a modello dalle istituzioni con promesse di aiuto.

Ma poi dopo tante parole , tutto finisce come una bolla di sapone.

Parliamo della storia di Chiara Insidioso, una dolce ragazza di 19 anni brutalmente presa a calci con scarpe antinfortunistiche dall’uomo 35enne con cui era andata a vivere e che si diceva “innamorato” di lei. Un carnefice che ha sfracellato la calotta cranica e l’orecchio di un’ingenua ragazza la cui unica colpa era sta quelle di scegliere di stare con lui. Chiara contro ogni previsione medica, è sopravvissuta all’intervento di ricostruzione in titanio della calotta cranica. Dopo mesi è uscita dal coma. E dopo una troppo breve riabilitazione e logopedia ha iniziato a muovere degli arti. Chiara con la determinazione e la forza della madre Danielle è riuscita dove i dottori avevano detto che non sarebbe arrivata.

Poi però è tutto finito. Le promesse delle istituzioni sono sfumate. E ora Chiara è sola presso una struttura per pazienti neurovegetativi. Una struttura non adatta alle sue esigenze, senza riabilitazione e logopedia. L’unico grande e costante stimolo è il suo angelo custode, la mamma.

In questo 25 novembre pensiamo a Chiara e alle altre donne che sono diventate invisibili al sistema che avrebbe dovuto e dovrebbe proteggerle e aiutarle.

Chiara è un Fiore d’acciaio come sua madre che non si è mai arresa e che ha rinunciato alla sua vita per donarla un’altra volta a sua figlia.

Ci sono tanti Fiori d’acciaio in un questo giardino gelido.

A Chiara serve aiuto, e come gocce possiamo dare un contributo acquistando il libro che parla della sua storia. I proventi contribuiranno a comprare una carrozzina adatta alle esigenze di Chiara.

 udiromanalagoccia@gmail.com